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Antonio Montemiglio nasce alla fine del 1971, a Sulmona (AQ). Trascorre gli anni dell’infanzia ad Atene e quelli dell'adolescenza a Londra, seguendo i trasferimenti della famiglia per motivi di lavoro. Diplomatosi presso l'International School of London, nel 1989 si stabilisce a Roma dove si iscrive alla Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza. Nel corso degli studi vince una borsa di studio Erasmus e trascorre un anno accademico presso il Dublin Institute of Technology. Durante la permanenza a Dublino, ha occasione di fare la sua prima esperienza di lavoro come disegnatore presso lo studio dell'archistar irlandese Sam Stephenson. Nel 1998, come alternativa al servizio militare obbligatorio, svolge servizio civile presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Roma. Nel frattempo lavora alla tesi e, nell'aprile del 1999, si laurea con il progettista eccellente Manfredi Nicoletti, proponendo un avveniristico museo sospeso tra Tevere e Gianicolo. 

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Subito dopo la laurea, innamoratosi del suo pensiero e della sua opera, inizia a frequentare lo studio di Luigi Pellegrin intraprendendo un'esperienza di lavoro e di vita che lo segnerà profondamente, per sempre. Nel frattempo, supera l’esame di abilitazione all’esercizio della professione a Roma ed entra nell'Ordine degli Architetti di Roma e Provincia. Per oltre due anni collabora a tempo pieno con Pellegrin e con il suo Studio Tecnico Associato, maturando importanti esperienze nella progettazione di massima ed esecutiva a tutte le scale, nella pianificazione urbana, nella ricerca pura e nei concorsi. Partecipa inoltre, quale coautore, alla stesura del libro-manuale "Un percorso nel potenziare il mestiere del costruire", summa dell’opera e testamento ideologico del Maestro. La sua scomparsa, nel settembre 2001, porta ad un rapido sfaldamento dell’organico e, per Antonio, inizia una stagione articolata tra periodi di presenza costante in altri studi, collaborazioni occasionali con ex-colleghi e piccoli lavori in proprio.

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Nel corso del 2003, Antonio si rende conto che gli impegni da collaboratore/dipendente stanno rallentando il suo percorso professionale; si prende qualche mese di pausa e insieme alla futura moglie, l’artista e scenografa Barbara Zuccaro (aka Miss Tico, Miss Cerise Dolls), si dedica alla sistemazione dell’appartamento-laboratorio condiviso. Da questa piccola base operativa, a partire dal 2004, ha inizio un felice e variegato periodo di operosità volto a praticare l’architettura, il mestiere del costruire, in tutte le sue diversissime forme e scale. I lavori svolti includono la progettazione e realizzazione di edifici abitativi, interni di abitazioni e locali pubblici, arredi, scenografie televisive, allestimenti di mostre e spettacoli; si occupa inoltre di direzione lavori, coordinamento di cantiere, pratiche burocratiche e perizie legate all’edilizia. 

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A partire  dal 2010, prima per la malattia e conseguente scomparsa del padre, poi perchè affronta la paternità lui stesso, Antonio riduce le attività professionali in quello che diventerà quasi un biennio sabbatico. In questo frangente tenta, quasi per gioco, di diventare insegnante di materie tecniche partecipando al cosiddetto Concorsone: dopo il superamento della pre-selezione con risultati sorprendenti e gli ottimi esiti del primo scritto, le procedure d'esame si fanno sempre più pasticciate e, nonostante la preparazione acquisita in corso d'opera, viene alla fine bocciato. Un amico collega gli propone di subentrargli in un incarico che aveva recentemente accettato ma che non si sente di mantenere: questo episodio avrebbe portato, inaspettatamente, ad una nuova fase lavorativa. 

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Nell'autunno del 2013, Antonio diventa il principale consulente tecnico di una società che amministra un albergo di notevoli dimensioni a Roma: dotato anche di centro congressi, questo ha la complessità di un piccolo paese e, coordinandone manutenzione e innovazione, egli matura esperienza pratica sulla gestione di impianti e funzionalità a grande scala. Inoltre, il suo particolare ruolo prevede interazione con la totalità dei soggetti coinvolti, dai vertici alla base dell'azienda in tutti i suoi reparti, dai fornitori alle ditte esterne specializzate, dalle istituzioni agli ospiti: questo genera una sua crescita nella gestione dei rapporti e nel lavoro di squadra, nell'eseguire e nel dirigere, nella risoluzione problemi con tempi rapidi e budget limitati. A metà del 2016 gli viene affidata una seconda struttura ancora più grande della prima e, come è facile immaginare, questa è l'attività che lo assorbe completamente nel presente.  

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Parallelamente a tutto questo, Antonio lavora nel campo delle produzioni musicali, della grafica e del video-making con il progetto Fluydo

© A. Montemiglio - ultimo aggiornamento giugno 2020

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